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Mozart: Symphonies Nos. 33, 39, 40
KERTESZ / VIENNA PHIL ORCH
(Artist),
MOZART,WOFGANG AMADEUS
(Composer),
KERTESZ,ISTVAN
(Composer),
VIENNA PHIL ORCH
(Composer)
&
1
more Format: Audio CD
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Audio CD, CD, 13 June 2005
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Product description
Australian pressing. Features Symphonies 33,39 & 40. Eloquence. 2005.
Product details
- Product dimensions : 12.4 x 14.2 x 1.19 cm; 89.87 Grams
- Manufacturer : LHUJW
- Item Model Number : 028947674023
- Original Release Date : 2005
- Run time : 1 hour and 10 minutes
- SPARS Code : ADD
- Label : LHUJW
- ASIN : B000A2H3DA
- Country of origin : USA
- Number of discs : 1
- Best Sellers Rank: 66,943 in Music (See Top 100 in Music)
- 528 in Classical Crossover
- 1,408 in Symphonies
- Customer Reviews:
Customer reviews
5.0 out of 5 stars
5 out of 5
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F. Murray
5.0 out of 5 stars
Five Stars
Reviewed in the United Kingdom on 7 December 2016Verified Purchase
Excellent service at every level. Recording, as expected, is very fine indeed.

aprosdoketon
5.0 out of 5 stars
Kertész e il Mozart maturo
Reviewed in Italy on 15 October 2013Verified Purchase
Snella, luminosa e poco appariscente, la sinfonia n. 33, che qualcuno ha chiamato la "Pastorale" di Mozart, è, senza parere, una delle più frequentate dai grandi interpreti. A parte gli "specialisti" come Böhm e Krips, se ne sono occupati, tra gli altri, Karajan, Klemperer, Mravinskij, Szell, Kleiber padre e figlio (quest'ultimo, come Karajan, ne ha addirittura lasciato due incisioni). Si tratta, quanto a organico, di un tipico esempio di sinfonia senza trombe e timpani, e, quanto a contenuti, di un caso ancor più tipico di Final-Symphonie, che, dopo tre tempi all'insegna della concisione e dell'understatement, culmina in una ridda politematica dove i motivi si generano, si richiamano e si rincorrono nel segno di un'inesauribile alacrità ritmica.
Oltre che sul piano espressivo, la preminenza del finale risalta anche su quello del "peso" quantitativo quando vengono osservate le prescrizioni in materia di ritornelli (come avviene per esempio nella recente splendida incisione di Abbado): il primo tempo, infatti, non ne prevede, mentre nel finale è indicata sia la ripetizione dell'esposizione che quella del blocco sviluppo-riesposizione.
Ritornelli a parte, questo senso di predominanza si avverte particolarmente bene nell'elegantissima incisione del 1963 di Kertész con i Wiener Philharmoniker: i primi due movimenti fluiscono con aristocratica compostezza, il conciso minuetto si carica, specie nei passaggi sincopati, di una forza d'urto che fa presagire quello della Quarantesima, mentre nell'ultimo tempo si combinano trionfalmente il più elettrizzante dinamismo e la più apollinea trasparenza.
Incisa anch'essa nel 1963, la n. 39, che in teoria è la più energica della sinfonie mozartiane (trombe e timpani qui ci sono, in compenso mancano gli oboi), appare concepita dal maestro ungherese nel segno di una sonorità vellutata e di una morbidezza di fraseggio che si fa avvertire inconfondibilmente sin dai primi accordi a piena orchestra dell'introduzione e che riesce a mantenersi perfino in passaggi come gli accordi ribattuti e le scariche di biscrome del primo allegro: quasi una quadratura del cerchio, anche perché si tratta di una souplesse che non accenna mai a sconfinare nella fiacchezza (solo Solti, una ventina di anni dopo, darà di questa sinfonia una lettura ancor più soffice).
La n. 40, altra sinfonia senza trombe e timpani, incisa nel 1972, è invece concepita nel segno delle accentuate contrapposizioni dinamiche ed espressive (ferma restando l'estrema nitidezza della concertazione e degli equilibri architettonici, per cui le letture di Kertész sono sempre una garanzia). Il primo tempo esordisce con veemenza di fraseggio e colori accesi, tanto che per contrasto il secondo tema appare come un'oasi bucolica. Lento e spoglio ma intensissimo l'andante, ariosamente polifonico il minuetto (che qui tende un po' a rivelare insospettate somiglianze con quello della Jupiter), mentre col finale torniamo ai climi concitati e infuocati dell'inizio.
Kertész è giustamente rinomato come interprete di Schubert, di Brahms e delle scuole nazionali mitteleuropee, ma queste incisioni ce lo rivelano anche come un mozartiano di prima forza. Sono decisamente da conoscere: chi crede di non avere più nulla da scoprire nelle ultime sinfonie di Mozart, di fronte a interpretazioni come queste sarà costretto a ricredersi.
Oltre che sul piano espressivo, la preminenza del finale risalta anche su quello del "peso" quantitativo quando vengono osservate le prescrizioni in materia di ritornelli (come avviene per esempio nella recente splendida incisione di Abbado): il primo tempo, infatti, non ne prevede, mentre nel finale è indicata sia la ripetizione dell'esposizione che quella del blocco sviluppo-riesposizione.
Ritornelli a parte, questo senso di predominanza si avverte particolarmente bene nell'elegantissima incisione del 1963 di Kertész con i Wiener Philharmoniker: i primi due movimenti fluiscono con aristocratica compostezza, il conciso minuetto si carica, specie nei passaggi sincopati, di una forza d'urto che fa presagire quello della Quarantesima, mentre nell'ultimo tempo si combinano trionfalmente il più elettrizzante dinamismo e la più apollinea trasparenza.
Incisa anch'essa nel 1963, la n. 39, che in teoria è la più energica della sinfonie mozartiane (trombe e timpani qui ci sono, in compenso mancano gli oboi), appare concepita dal maestro ungherese nel segno di una sonorità vellutata e di una morbidezza di fraseggio che si fa avvertire inconfondibilmente sin dai primi accordi a piena orchestra dell'introduzione e che riesce a mantenersi perfino in passaggi come gli accordi ribattuti e le scariche di biscrome del primo allegro: quasi una quadratura del cerchio, anche perché si tratta di una souplesse che non accenna mai a sconfinare nella fiacchezza (solo Solti, una ventina di anni dopo, darà di questa sinfonia una lettura ancor più soffice).
La n. 40, altra sinfonia senza trombe e timpani, incisa nel 1972, è invece concepita nel segno delle accentuate contrapposizioni dinamiche ed espressive (ferma restando l'estrema nitidezza della concertazione e degli equilibri architettonici, per cui le letture di Kertész sono sempre una garanzia). Il primo tempo esordisce con veemenza di fraseggio e colori accesi, tanto che per contrasto il secondo tema appare come un'oasi bucolica. Lento e spoglio ma intensissimo l'andante, ariosamente polifonico il minuetto (che qui tende un po' a rivelare insospettate somiglianze con quello della Jupiter), mentre col finale torniamo ai climi concitati e infuocati dell'inizio.
Kertész è giustamente rinomato come interprete di Schubert, di Brahms e delle scuole nazionali mitteleuropee, ma queste incisioni ce lo rivelano anche come un mozartiano di prima forza. Sono decisamente da conoscere: chi crede di non avere più nulla da scoprire nelle ultime sinfonie di Mozart, di fronte a interpretazioni come queste sarà costretto a ricredersi.

lobinyk
5.0 out of 5 stars
33番がベスト演奏で大きく美しい
Reviewed in Japan on 19 April 2022Verified Purchase
ケルテスが録音したモーツァルトの交響曲のベスト演奏が33番で、数多ある33番の演奏でも間違いなくトップの演奏である。ベーム、レヴァイン、マッケラス、マリナー等を差しおいていまだにトップの座を占めている。ケルテスには珍しく遅めのテンポをとっており、有名なジュピター音型が最も優雅で美しいのがケルテスの33番である。次いでは39番を採ろう。何といってもムラヴィンスキーの名演があるが、ウィーン風の美しさは随一で、演奏が大きく内容がありワルターをしのぐほどだ。40番はどちらかと言えば普通の出来でもう少し哀しみの孤独感や焦燥感が欲しい。50年前のステレオ全盛期の録音はデっカだけに今もって抜群で音の広がりも申し分なく、狭いながらもわが部屋いっぱいに響きわたっている。

聴而不聞
5.0 out of 5 stars
ケルテスとウイーンフィルの演奏が心地よく響き、生々しく、総奏でも濁らず綺麗な録音、オーデイオ通にも高忠実度装置で試聴していただきたい
Reviewed in Japan on 12 September 2016Verified Purchase
ケルテスは力まず、奇をてらわずに指揮しているのでしょうが、それがウイーンフィルをのびのびと演奏させているのでしょう。モーツアルトとシュトラウス一家の音楽は自分たちの音楽というウイーンの聴衆の好みに合っているのかなと思ってしまう演奏です。
録音は、あたかも眼前での演奏の場の雰囲気をも捉えているような収録を感じます。ウイーンで幾度となく聴いたウイーンフィルの音を良く捉えています。オーケストラの響きとしてはヘッツエルが首席コンサートマスターになる前の鳴り方を感じます。会場はSofiensaalで、指揮者の後方頭上数メートルに釣ったDECCA tree型の三本のマイクロフォンを基本に、少数の補助マイクロフォンというセッテイングでの収録方法をとっているので、自然な音場の広がりを感じますが、オーケストラを遠くに感ずることはなく、生々しさも十分に伝えてくれます。総奏でも濁りのない美しい響きを感じます。
DECCAの録音陣はrecording producer: Christopher Raeburn, recording engineer: James Lockというよく知られたメンバーが担当しています。収録日は交響曲第33, 39番が1963年10月ですが、第40番は1972年11月となっています。
このCDは廉価版なのですが、演奏、録音ともに充実しています。収録当時のウイーンフィルの響きを認識していただくために大変貴重なCDとだ思いますから、オーデイオ通に床置き大型スピーカをそなえた装置で試聴し、評価していただきたきたいと思います。
録音は、あたかも眼前での演奏の場の雰囲気をも捉えているような収録を感じます。ウイーンで幾度となく聴いたウイーンフィルの音を良く捉えています。オーケストラの響きとしてはヘッツエルが首席コンサートマスターになる前の鳴り方を感じます。会場はSofiensaalで、指揮者の後方頭上数メートルに釣ったDECCA tree型の三本のマイクロフォンを基本に、少数の補助マイクロフォンというセッテイングでの収録方法をとっているので、自然な音場の広がりを感じますが、オーケストラを遠くに感ずることはなく、生々しさも十分に伝えてくれます。総奏でも濁りのない美しい響きを感じます。
DECCAの録音陣はrecording producer: Christopher Raeburn, recording engineer: James Lockというよく知られたメンバーが担当しています。収録日は交響曲第33, 39番が1963年10月ですが、第40番は1972年11月となっています。
このCDは廉価版なのですが、演奏、録音ともに充実しています。収録当時のウイーンフィルの響きを認識していただくために大変貴重なCDとだ思いますから、オーデイオ通に床置き大型スピーカをそなえた装置で試聴し、評価していただきたきたいと思います。

Brad Richman
5.0 out of 5 stars
The Best Kertesz Mozart
Reviewed in the United States on 24 February 2010Verified Purchase
In the past decade, Australian Eloquence has done a terrific job of reissuing the Decca catalog of conductor Ernest Ansermet (see my numerous reviews), but they have also rescued other gems from their vast vaults. Conductor Istvan Kertesz made some remarkable recordings for Decca from the mid 1960s until the early 70s, before his tragic death by drowning. His Dvorak and Schubert Symphony Cycles are both outstanding (see my review of the latter --
Symphonies (Complete)
), and his recordings of Mozart are excellent if not essential. This CD collects Symphonies Nos. 33, 39 & 40, with the first two from October 1963 and the last from November 1972, one the conductor's final recordings. As on the other two Mozart discs in this series, the Vienna Philharmonic plays magically and sounds beautiful, but I award a fifth star here because the conductor seems the most comfortable performing these bread and butter symphonies. Kertesz isn't my first choice in this repertoire, but in my opinion one can never have too many accounts of the great Mozart Symphonies, so I am happy to have this CD in my collection.
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